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TheTris, il nuovo edificio firmato Studio BE.ST di Stefano Belingardi Clusoni e realizzato da Ediltecno Restauri, si aggiunge al moto perpetuo dello skyline milanese. Tre volumi distinti – da qui il nome – su 100 metri di altezza si articolano in una geometria precisa ma dinamica, creando un sistema urbano pensato per resistere, performare, evolvere. Qui l’architettura non rincorre l’effimero, ma riscopre la forza dei principi essenziali — leggerezza, adattabilità, logica — per generare spazi capaci di mutare senza perdere coerenza. Uno scenario dove il pavimento sopraelevato diventa strumento concreto della tecnica intesa come matrice generativa: una superficie viva, che accoglie, supporta e si adatta.
THETRIS: UN PROGETTO, molte ANIME
In un contesto in rapida evoluzione, l’architettura è oggi chiamata a reinterpretarsi senza mai azzerarsi. TheTris nasce da questa consapevolezza: un organismo edilizio in cui struttura, impianti e materiali cooperano nella definizione di un’architettura responsiva.
Ogni corpo dell’edificio è concepito per accogliere funzioni differenti, grazie a una griglia strutturale modulare che garantisce massima flessibilità distributiva. Non uno schema rigido quindi, ma una struttura predisposta al cambiamento in base alle esigenze d’uso.
Dal punto di vista compositivo, TheTris si articola in tre macro-volumi sfalsati e sovrapposti, ciascuno avvolto da un involucro ad alte prestazioni. Il rivestimento, che alterna moduli vetrati e pannelli opachi, è calibrato per ottimizzare luce naturale, la schermatura solare e la continuità visiva. Una scelta estetica ed un dispositivo tecnico attivo quindi, studiato per contribuire al bilancio energetico dell’edificio.
L’intero progetto è guidato da un approccio radicalmente sostenibile, che punta all’ottenimento delle certificazioni LEED Platinum e WELL Platinum, integrando tecnologie e materiali in grado di promuovere l’efficienza energetica, la qualità ambientale interna ed il benessere degli utenti.

I Pavimenti sopraelevati in TheTris
L’utilizzo del pavimento sopraelevato Nesite in TheTris non è una semplice scelta tecnologica, ma parte di una strategia progettuale più ampia, che vede nella flessibilità impiantistica uno dei suoi cardini. Il vuoto tecnico generato dal sistema consente infatti una gestione dinamica degli impianti: ispezioni rapide, riconfigurazioni agili e totale adattabilità alle evoluzioni d’uso. Un valore imprescindibile in un edificio concepito per accogliere funzioni ibride e scenari in trasformazione.
A questa capacità adattiva si affianca la pulizia formale: l’assenza di canaline a vista, elementi forzati o discontinuità impiantistiche restituisce agli interni una coerenza visiva che rafforza la qualità dello spazio, lasciando emergere l’essenzialità del progetto.
Dal punto di vista ambientale invece, TheTris si distingue invece per un approccio sostenibile rigoroso, perseguito con coerenza in ogni fase. La soluzione proposta, circa 7.000 mq di sistemi in solfato di calcio, ha infatti previsto la fornitura della dichiarazione DOP e relativa marcatura CE dei pannelli – un’esclusiva Nesite nel panorama del pavimento sopraelevato – come ulteriore garanzia in termini di qualità, sicurezza e durabilità.


