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La progettazione di “Spina” 1 si avvia con una consultazione internazionale e un progetto radicalmente innovativo dal punto di vista del risparmio energetico. A fine 2007 l’asta pubblica lanciata dall’amministrazione di Torino porta all’assegnazione a Rui S.p.A., che si impegna a organizzare una consultazione internazionale, con il coordinamento critico di Benedetto Camerana, per scegliere una soluzione urbanistica e architettonica di massima, invitando tre architetti provenienti da città europee note per la qualità dell’architettura contemporanea: Jan Störmer da Amburgo, Iñaki Ábalos da Madrid, Cor Geluk da Rotterdam. Vince Jan Störmer, che ha lavorato molto su un precedente progetto di Camerana e conferma la scelta di segnare l’asse della Spina con un vuoto. La necessità di separare uffici e residenze dà forma a una torre per gli uffici di 100 metri e una per le residenze, di altezza libera ma inferiore, unite al piano terra da una piastra commerciale. La “pelle” vetrata della torre uffici propone una soluzione tecnica ad altissima prestazione energetica. Il primo elemento è la doppia facciata che si adatta alle variazioni di temperatura e di irraggiamento solare con l’attivazione di schermi solari mobili e l’apertura e la chiusura di lamelle che gestiscono l’aria dell’intercapedine tra le due vetrate.
Il secondo è il soffitto radiante ad attivazione della massa, dove la soletta è priva di controsoffitto ed è percorsa da una rete di tubazioni che portano l’acqua fredda (o calda, secondo la stagione) a raffrescare (o riscaldare) gli ambienti interni funzionando come un grande scambiatore di calore a bassa differenza termica termica che accumula il calore e soprattutto il freddo durante la notte e lo restituisce lentamente durante il giorno.
Il terzo è l’acqua di falda, importante fonte di energia delle torri, naturale, locale e rinnovabile, attivata attraverso uno scambiatore di calore nel sottosuolo e utilizzata mediante gruppi frigoriferi a pompa di calore.
Benché concepito qualche anno fa l’edificio è già ampiamente rispettoso dei dettami introdotti del recentissimo D.Lgs 28/2011 sull’impiego delle fonti rinnovabili.
Questo concept sarà il punto di partenza del progetto definitivo, sviluppato da Camerana, incaricato dalla proprietà come architetto progettista. Il progetto PORTA EUROPA consta dunque di due volumi adibiti ad uffici e residenze, collegati
da una zona destinata a commercio. E’ un edificio a risparmio energetico, a basso impatto ambientale.